Death Race

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Death Race

Death Race 2008

Death Race 2008 Preparati per una corsa mortale.

Panoramica: Il regime penitenziario del futuro é molto diverso da quello attuale, infatti, i detenuti sono costretti a partecipare a delle folli corse automobilistiche, dove perdere può costare molto caro, perchè in gioco c'é la propria vita. Anche a Frankenstein, capiterà la stessa sorte, visto che la malvagia direttrice del suo carcere, a poche settimane dalla data del suo rilascio, gli impone di partecipare ad una di queste corse. Fortunatamente, Frankenstein, é un asso alla guida, e riuscirà a vincere la corsa e salvarsi la vita.

Orologio trailer pubblicazione: Runtime: 105 minuti Qualità: HD IMDb: 6.27 / 10 di 3,848 utenti Popolarità: 7 Budget: $45,000,000 Reddito: $76,000,000 linguaggio: English

Commento

  • tmdb11092951 2014, Jul 22

    Accade a Hollywood che un film mainstream non limiti l'azione al roboante fragore di esplosioni, a prestazioni acrobatiche e ad effetti sonori aberranti ma al contrario, alla faccia dell'immortale pregiudizio nei confronti del cinema popolare e di consumo, torni a (saper) fare dell'inseguimento un'arte. Con Death Race Paul W.S. Anderson, benedetto e "assistito" da Roger Corman, dimostra che ad Hollywood c'è ancora qualcuno in grado di raccontare un inseguimento, di inquadrare due soggetti differenti coinvolti nella stessa azione, di mettere a punto le regole di apparizione nell'inquadratura (le entrate e le uscite), di posizionare la macchina da presa e comprendere l'importanza dello spettacolo tecnologico e del richiamo catastrofico, che sono tra le pulsioni più insondabili e irrinunciabili del cinema. Consapevole del ruolo dell'inseguimento nella storia dell'immaginario cinematografico, il regista che ha procurato a Raul Bova una morte alienante e vischiosa (Alien vs Predator) ha messo in pratica il patrimonio di conoscenza tecnica del genere e in pista il fumo delle gomme in accelerazione, il boato di trecento cavalli motore e le potenti frenate per entrare in curva. È la fuga, intesa come evasione, come inseguimento e come uscita dal circuito, a impostare il racconto in precise traiettorie geometriche e in movimenti veloci all'interno di un mondo circoscritto: Terminal Island. Death Race cambia l'assetto del film d'azione per adattarlo a un prison movie che, quando non corre sulla pista, procede a passo d'uomo lungo il cortile del penitenziario, attraverso i suoi corridori fino all'ufficio della direttrice, regista cinica della gara e giudice supremo della vita o della morte dei piloti detenuti. Il più scaltro e veloce è il Jensen Ames di Jason Statham, incontrato all'inizio di una nuova vita che gli viene preclusa un attimo prima che riesca a varcarne la soglia. Ames è il mostro creato da una lady velenosa e costretto ad inseguire la libertà sul circuito, una creatura che eredita maschera e cicatrici dal Frankenstein di David Carradine (Anno 2000. La corsa della morte). La sua nemesi è la direttrice bionda di Joan Allen, che si pone magnificamente sotto il segno della menzogna e della durezza antisentimentale. Le macchine ritoccate di Anderson rivaleggiano e si sorpassano senza mai superare il ruolo riservato ai corpi, che concepiscono l'esecuzione del piano di fuga e accelerano lungo i vertiginosi punti di fuga. Date gas e godetevi il piacere del cinema e la gioia fisica del countdown.

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