Big Wedding 2013 Non è mai troppo tardi per far finta di essere una vera famiglia.
Panoramica: In The Wedding (precedentemente noto con il titolo Gently Down the Stream) De Niro interpreta Don Griffin, un padre di famiglia che decide, d'accordo con l'ex moglie Ellie (Diane Keaton), di fingere di stare ancora insieme per il bene del figlio adottivo (Ben Barnes), che si sta per sposare, dopo aver saputo che tra gli invitati al matrimonio ci sarà anche la madre biologica del ragazzo, una donna religiosissima e di vedute corte. Ma con un sacerdote come Robin Williams e una ex fidanzata come l'esplosiva Susan Sarandon la cerimonia rischierà di non andare come previsto.
Commento
Riunire in un film Robert De Niro, Susan Sarandon e Diane Keaton è probabilmente il solo merito della comedy of remarriage di Justin Zackham, sceneggiatore, realizzatore e produttore di Big Wedding. Remake del film francese Mon frère se marie, la commedia di Zackham sembra piuttosto la versione stonata di Mamma Mia, senza musica e danza naturalmente. Amanda Seyfried recita di nuovo il ruolo della fidanzata bionda e sensibile alle prese con un tourbillon di confessioni e sentimenti, conciliati davanti all'altare. Strutturato sull'equivoco, la finzione sostenuta dai genitori dello sposo a uso della madre biologica, Big Wedding accumula situazioni ovvie e 'celebra' uno e due matrimoni, muovendosi grevemente tra conflitti, deviazioni e riconsacrazioni. D'altra parte il matrimonio, come la commedia romantica, è un terreno di scontro, una mascherata dell'identità che sfrutta ogni ricaduta umoristica. Senza fare schermo a qualche tristezza e giocando la carta del sesso disinibito in famiglia, Big Wedding infila direzioni note e finisce in un precipizio di smorfie, incidenti e sipari farseschi, che abbattano gli attori più giovani e mortificano i veterani. Abbonato al ruolo di seduttore azzimato, De Niro impersona ancora una volta il marito bolso e mascalzone, civettuole e intraprendenti sono invece le consorti legittime, o meno, di Susan Sarandon e Diane Keaton, trincerata nel suo immancabile tailleur pantalone, nella verve impudente e nella ribadita indipendenza economica. Più a suo agio Susan Sarandon interpreta il personaggio che rilancia e scioglie i dubbi amorosi, aggirando comicamente gli ostacoli della menzogna a cui è costretta per amore di un figlio acquisito e la sconsideratezza di un compagno mai impalmato. Intorno a loro schiamazza una compagnia di 'piccoli' attori da cui scampiamo la brillante Katherine Heigl, architrave solida e mai ingombrante di una costruzione corale, capace di dare rilievo a pensieri e azioni del suo personaggio. Justin Zackham prova a scuotere il wedding movie e il perbenismo borghese con la comicità grossolana e attraverso personaggi (e situazioni) 'trasgressive'. Ma il politicamente scorretto finisce per essere un marchio da esibire piuttosto che una reale provocazione, concludendo con l'immancabile redenzione degli infedeli e il paradosso della felicità perfetta. A ciascuno è dato riconoscere il proprio compagno o la propria compagna, trattenere accanto a se gli oggetti della propria affezione e trovare il proprio posto nel mondo, o almeno nel giardino dei Griffin, non meno incantato di un bosco fiabesco.